Dopo la bella e fruttuosa esperienza dell'anno scorso, anche quest'anno abbiamo voluto partecipare alla Giornata dell'albero indetta dal comune di Mantova.
La Mammozza's family si è imbarcata sul corrierino rosso (nome dato dal nonno Ciapinaro alla mia macchina sempre carica di qualcosa) nel primo pomeriggio di sabato.
Ha dedicato il primo giorno del weekend alle seguenti incombenze:
- velocissima tappa all'outlet fuori Mantova per comprare 6 pantaloni di tuta di marca nota tutti uguali per la Simpatica Canaglia, che ultimamente preferisce camminare sulle ginocchia che sui piedi. Nel giro di un mese il nostro parco tute è stato distrutto e a nulla sono valsi i rattoppamenti.
- meno veloce tappa di Mammozza in un centro spaccio di materiale creativo, incantata da molte cose, si è trattenuta e ne ha comprate solo 3, anche poco costose.
- ugualmente meno veloce tappa a un iper che vende a prezzi più bassi di Bologna alcuni prodotti che ci piacciono molto.
- cena (eccezionale) all'agriturismo della collega mantovana di Mammozza.
Il giorno dopo, con molta calma ci siamo preparati per muoverci alla volta del centro città, parcheggiare macchina (impresa che mi preoccupava un po'), colazionarci e incontrarci con una blogger.
Trovato posto per la quattroruote, armati di zainetto (per la canaglietta) e stampelle (per il papi), chiamata Robin per fissare il rendez vous, abbiamo varcato le mura.
Ci siamo riconosciute subito, va bè lei era di ruote (di passeggino) dotata e io di stampelle.
Seduti in un bar all'aperto, il sole, i bimbi che si raccontano di vigili del fuoco e alfa 156, caffè, cappucini e brioche.
Due mamme che hanno storie simili, di fatiche spesso affrontate da sole, di tanta voglia di raccontarsi e confrontarsi.
E poi castelli e giostrine e anche un passeggino può diventare un taxi e guidare nel mondo del gioco due bimbi di età diversa che non si erano mai incontrati
Peccato che il tempo sia poco per questo primo incontro, ma rimane la voglia di organizzarne un altro.
Poi pic-nic sulla panchina, vicino alla fontana per abbeverarsi in maniera ecologica, con lo sguardo perso nel verde e i suoni delle foglie nelle orecchie
Poi siamo entrati nel vivo della bagarre
con una gita in carrozza per il centro di Mantova, come signori di un tempo abbiamo apprezzato il battere cadenzato degli zoccoli della Nina e della Pinta e i racconti gonzagheschi del conduttore
E via a raccattare il nostro cariolino con la scorta di rifiuti ricicalbili (20 kg di carta, 2 kg di vetro, 7 latte, 50 tappi di plastica) da trasformare in preziose piantine
Poi il cielo si è fatto grigio e pioggia fine ha bagnato stand e partecipanti che tuttavia hanno accettato tranquillamente le bizze del clima e paciosamente in fila hanno aspettato il proprio turno per partecipare ai giochi.
Se papi Miki ogni tanto ci prendeva, io e Simpatica Canaglia non abbiamo imbroccato neanche un collo di bottiglia con l'anello o lanciato un tappo sulla zattera opportuna o rimendiato il punteggio minimo alla ruota girevole. Ma fortunatamente azzeccavamo la seconda chance: rispondere correttamente alle domande sul riciclo dei vari materiali che alcuni studenti mantovani ci hanno posto.
Abbiamo così rimediato:
Da destra: santolina, 2 pomodori (un cherry e uno liscio), menta glaciale, 2 peperoni, rosa canina, melissa, erba di San Pietro e cotogno giapponese da fiore. Inoltre un vasetto di vetro decorato dall'artista Simpatica Canaglia, una maglietta sul riciclo del vetro, un kg di compost e una bustina di polvere di ortica.
Quando ha smesso di spiovigginare c'è stato anche spazio per uno spettacolo di pupazzi (da ginocchio, mai visti) e marionette, che ha fatto piacere a tutti i bambini.
Ore 16.30 la Mammozza's family si incamminava stanca ma allegra verso il corrierino per lasciarsi il su della pianura alle spalle.
A Mammozza una lacrimuccia solitaria è scesa.