Il laboratorio della libreria Bradipo per la costruzione di libri interattivi purtroppo si è concluso giovedì, ma mi ha lasciato un sacco di buon umore, energia e idee.
Il primo giovedì sono stato introdotta al modo dei libri interattivi e il mio primo progetto è stato il libro di fili o libro lombrico (nome datogli dalla Simpatica Canaglia).
Nel secondo incontro, molto divertente per la presenza di simpatiche donne e, stranamente di un uomo, ci siamo lasciati ispirare dalle pagine trasparenti e dai diversi formati.
Come spunto per solleticare la fantasia abbiamo sfogliato il libro di Munari "Il merlo ha perso il becco" e "Lupo" di Olivier Douzou, di cui ho parlato nel post dei VdL del 27 aprile.
I fogli trasparenti, noi abbiamo usato quelli di acetato ma credo si prestino anche la carta da lucido, le cartelline trasparenti, la plastica per ricoprire i libri ma anche le finestrelle presenti nelle buste delle lettere commerciali (della serie rendiamo più desiderabili le bollette!), permettono di creare storie in cui i particolari si aggiungono o si eliminano pagina dopo pagina. Oppure forme che con l'aggiunta di particolari acquisiscono nuovi significati.
Sono partita con due quadrati di cartoncino azzurro e 4 quadrati di acetato. Disegno malissimo e ho preferito usare il collage.
Si e' evidenziato subito un problema: il sistema delle pagine trasparenti funziona benissimo quando si tolgono particolari (come nel libro di Munari), un po' meno bene quando si vogliono aggiungere, per il semplice fatto che si vede cosa c'è nella pagina successiva e si esaurisce il fattore sorpresa.
Strolica che ti strolica, Noemi si è inventata la finestrella: una pagina di cartoncino, applicata alla copertina, che copre le pagine successive, bisogna fare solo attenzione a tenerla e a sfilare le pagine da sotto.
La sequenza
Sono partita con due quadrati di cartoncino azzurro e 4 quadrati di acetato. Disegno malissimo e ho preferito usare il collage.
Si e' evidenziato subito un problema: il sistema delle pagine trasparenti funziona benissimo quando si tolgono particolari (come nel libro di Munari), un po' meno bene quando si vogliono aggiungere, per il semplice fatto che si vede cosa c'è nella pagina successiva e si esaurisce il fattore sorpresa.
Strolica che ti strolica, Noemi si è inventata la finestrella: una pagina di cartoncino, applicata alla copertina, che copre le pagine successive, bisogna fare solo attenzione a tenerla e a sfilare le pagine da sotto.
La sequenza
(non si vede ma è arrivato un altro bimbo, ecco un errore: avrei dovuto scegliere un altro colore, polla!)
I fogli sono stati forati e legati con un pezzettino di filo di scoubibou, materiale scelto per coerenza con l'acetato.
Rispetto ai libri con fili è sicuramente una tecnica più complessa, che richiede una maggiore progettazione.
Dei libri realizzati è probabilmente quello che mi ha dato meno soddisfazione, proprio perchè richiede abilità progettuali e creative più avanzate.
Sicuramente ci ritornerò su, magari non concentrandomi su un'intera storia "trasparente", ma utilizzando materiali, magari di scarto, per creare effetti sorpresa.
Nella prossima puntata: forma e formati nei libri
Come sempre, lavori bellissimi! Io per ora in classe sono alle prese con un lavoro di gruppo di argomento medievale che sfocerà in un cartellone... Ti va di partecipare a Love of learning?
RispondiEliminaIo sto lavorando con i minibooks, appena ho qualche lavoro finito li posto e metto il link da te.
EliminaQuesti post sui libri sono bellissimi! Quest'estate farò man bassa di idee.
RispondiEliminaMi si è aperto un mondo con questi libretti. Vedrai l'ultimo, è la mia grande soddisfazione.
EliminaEcco come riciclare quelle buste maledette :)
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