Quando ero ragazzina e mi sciroppavo la bellezza di 2 mesi di mare, con mia mamma aderivamo spesso a un'iniziativa chiamata “Forliverde”: con una spesa simbolica un pullman ricoperto di adesivi floreali portava settimanalmente i turisti a visitare l'entroterra romagnolo. C'erano uscite di mezza giornata nei paesi abbastanza vicini e quelle di una giornata intera che permettevano visite ai confini della provincia. Ho visto paesini medioevali, sorgenti di fiumi, boschi, allevamenti di mufloni. In alcuni di questi posti nel tempo voglio portare papi Miki (che adora montagna e natura) e la Simpatica Canaglia.
Uno dei paesini più vicini a noi è Bertinoro che si trova tra Cesena e Forlì. Ci siamo stati settimana scorsa
Il sito del comune dice che il nome potrebbe derivare da una frase che avrebbe detto Galla Placidia, figlia dell'imperatore Teodosio, bevendo da una semplice coppa di terracotta un vino locale (l'Albana): “Non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di berti in oro ". In effetti in questa zona sono presenti diverse cantine e si produce uno dei miei vini preferiti il Pagadebit (vitigno molto robusto che poteva produrre buone quantità anche in annate avverse e permetteva di pagare i debiti).
Uno dei monumenti caratteristici di Bertinoro è la colonna delle anella.
La colonna si trova nella piazza principale del paese dalla cui terrazza si può godere nelle giornate serene un panorama della pianura e della costa che vanno da Ravenna a Rimini.
Abbiamo passeggiato per le viuzze arrivando fino in cima alla collina per poi ridiscendere verso il centro per gustare una cenetta in un'osteria molto alla buona ma con una bellissima vista.
La mia Simpatica Canaglia non amando mangiare non ama molto i ristoranti e venerdì sera ha iniziato presto a mostrare insofferenza (tra l'altro c'eravamo scordati la scorta di giochini di sicurezza) e così tra una portata e l'altra l'ho sguinzagliato a scattare foto.