Se vuoi puoi..

venerdì 18 febbraio 2011

I libri del venerdì: "I bottoni di Napoleone"

Per i venerdì del libro questa settimana voglio proporre qualcosa legato alla mia professione.
P. Le Couteur, J. Burreson
I bottoni di Napoleone
Ed. Tea (più economico)
Ed. Longanesi

Non fatevi ingannare non è solo un libro di storia, infatti leggendo il sottotitolo:
"Come 17 molecole hanno cambiato la storia"
Ebbene si parla anche di chimica, in maniera semplice, per tutti, analizzando come alcune sostanze e le loro caratteristiche possano aver condizionato gli avvenimenti storici.
Il titolo si riferisce allo stagno con cui erano fatti i bottoni dei soldati napoleonici. Questo metallo non mantiene le sue caratteristiche alle basse temperature come quelle in cui si trovò a combattere l'esercito durante la campagna di Russia. Che sia stato anche questo uno dei motivi della sconfitta francese?
Questo saggio è alla portata di tutti, anzi davvero lo consiglio, perchè purtroppo la chimica viene sempre vista come la responsabile di tutti i disastri del mondo: inquinamento, OGM, armi, ma non è così. La chimica ci permette tra l'altro di vestirci, di mangiare, di vivere in un mondo colorato. La chimica è anche natura: la fotosintesi, le fermentazioni che portano al vino e all'aceto.
Sono laureata in chimica e quando lo dico mi dispiace che tutti mi raccontino delle loro esperienze negative a scuola con questa disciplina, e quando sento i vari mezzi di comunicazione demonizzare un campo del sapere senza analizzare i vari usi che se fanno e l'utilità (se non l'indispensabilità) che ha mi incavolo abbastanza, per non parlare degli svarioni che compaiono in giro (invece di anidride carbonica scrivono cobalto)
Spero che la lettura di questo testo possa incuriosire qualcuno e far apparire la disciplina che io amo molto un po' meno "malefica" e più "quotidiana".

lunedì 14 febbraio 2011

I nostri cuori di S. Valentino

Ci siamo dilettati anche noi nella preparazione di biglietti di S. Valentino: io ne ho creato uno per papi Miki, la simpatica canaglia per la sua zia del cuore che non vede da un po' di tempo. Ho riciclato alcune striscette di carta colorata, scarti dei lavori della sala stampa della mia scuola, creando un telaio. (la foto mi si è appena cancellata e non riesco a recuperarla arghh). L'idea era quella di farlo fare alla canaglietta, come lavoro sulla manualità fine, il quale però ha preferito usare un'altra tecnica per fare una jeep (è un gran romanticone!). Ho poi ritagliato un cuore su un foglio di carta, ho attaccato il telaio e ho attaccato un altro foglio sul retro per coprire il telaio.
Cuore a telaio
Lo abbiamo piegato e abbiamo scritto il nostro messaggio per papi Miki. Da notare la scritta dal basso verso l'alto della canaglietta che si è accorto di non avere più spazio...







La jeep
Il biglietto per la zia è un collage tridimensionale rappresentante una jeep. Il problema è stato riuscire ad incollare le ruote e a farlo con le gnole di frustrazione della belva, comunque ci siamo riusciti. Sul retro ha voluto incollare il cuore che avevo ritagliato dal mio biglietto e scrivere la dedica alla sua zia del cuore.

Retro della jeep con dedica


venerdì 11 febbraio 2011

I venerdì del libro: "La Giovanna a fumetti"

Oggi per i venerdì del libro di homemademamma propongo il mio libro del cuore della mia infanzia:

La Giovanna a fumetti
di C. Lastrego, F. Testa
ed. Einaudi

Ho dovuto scattare una foto a questo libro (edito nel 1974) che ha superato quasi indenne i vari su e giù per la pianura, perchè attualmente è, purtroppo, fuori catalogo.

Riporto dal sito degli autori:

Giovanna è una bimba coraggiosa e decisa, dal carattere lieto e solare. Non è bella, ma è simpatica. Abita in una città così grande da lasciare poco spazio per i bambini. Nella sua casa la vediamo sola con Ciccio, il suo cane, ma con tanti libri, perché Giovanna adora leggere. Ama anche fantasticare e sognare sia ad occhi chiusi sia ad occhi aperti.

I suoi sogni la portano ad incontrare il drago Tommasone e a vivere molte avventure nel suo bosco incantato. Come in tutti i cartoni, non mancano i personaggi negativi: ma neppure il perfido Barone Gualtiero, che abita in un cupo maniero e non si spoglia mai della sua armatura, non riesce ad essere completamente cattivo. E poi i bambini possono stare tranquilli: nonostante sia armato fino ai denti, il barone esce sempre sconfitto!
Giovanna sogna: il drago Tommasone e il barone Gualtiero
  
Anche se le avventure del sogno si svolgono in una dimensione fiabesca, Giovanna continua ad essere una bambina di oggi che, a differenza di Cappuccetto Rosso, non si lascia ingannare da nessun lupo cattivo. Anzi, in ogni nuova avventura, Giovanna è pronta ad esplorare nuove strade e ad affrontare nuovi rischi.

Il suo carattere energico si manifesta anche nei sogni. Spesso è lei che spinge Tommasone a tirar fuori la grinta e sputare fuoco e fiamme. Il drago, infatti, è  timido, gentile e ingenuo. Abita nel bosco in armonia con la natura. È generoso, altruista e non esita mai ad aiutare i suoi amici.
Ciccio è l'adorabile cagnolino di Giovanna, avventuroso e istintivo e sempre pronto a mostrare quello che pensa e i suoi sentimenti.
Giovanna e il cagnolino Ciccio


Come poteva una bimba che odiava le gonne non identificarsi?

I testi di questa storia sono molto brevi, spesso il racconto è affidato all'uso del fumetto, ma le immagini riescono a raccontare le vicende di Giovanna e dei suoi amici anche senza l'uso delle parole.
Per questo motivo ho amato e sfogliato questo libro ancor prima di saper leggere.
 
Questa era una delle mie immagine preferite, Giovanna e il cagnolino Ciccio che fanno merenda a mezzanotte in una cucina piena di ogni prelibatezza.


 

giovedì 10 febbraio 2011

Influenza: presente!

Pochi giorni dopo il suo amico del cuore D., anche simpatica canaglia si è cuccato l'influenza. A dire il vero quasi tutta la famigliola che sta giù nella pianura (nonni, cugini e zii) se l'era già cuccata o se la sta beccando ora. Qui a metà pianura, per ora la sto scampando, ma ieri di passaggio a Bologna, mi sono spupazzata il pargolo con baci e scambi vari di posate, quindi probabilmente fra qualche giorno anch'io giocherò con miss fever.
Spero di ammalarmi dopo lunedì: 2 compiti in classe + 3 ore di aggiornamento disciplinare (guai a saltarli).
Poi chissenef.... 

martedì 8 febbraio 2011

Grazie per il premio

Ringrazio Iaia per aver pensato a me per questo premio

E' il primo premio che il mio blog riceve. Speriamo porti fortuna.

Il rito prevede:
  1. ringraziare la donatrice
  2. scrivere 7 cose su di me
  3. passare il premio ad altre 7 blogger
Come ho scritto a Iaia, il terzo punto lo eviterò. Non amo molto le catene e credo che le blogger che stimo di più abbiano già ricevuto premi di questo tipo. 
Passo ora al punto 2.
  1. Amo la mia famiglia (anche quella che papi Miki mi ha passato in concessione: sono tutti fantastici anche se a volte un po' ingombranti).
  2. Adoro l'acqua e il mare, probabilmente in qualche vita precedente sono stata un pesce o forse una cozza.
  3. Mi sento una privilegiata dalla vita: ho una salute accettabile, una bella famiglia, un lavoro che mi appassiona e mi diverte, recepisco uno stipendio che mi permette di vivere dignitosamente e di pagare tutte le tasse (di questo ne vado molto fiera).
  4. Non sopporto le persone arroganti, prepotenti e chi crede di possedere tutte le verità.
  5. Vorrei migliorare il mio rapporto con il cibo, attualmente un po' troppo dipendente.
  6. Mi spiace non essere riuscita a mantenere vive le mie amicizie dopo i vari spostamenti nella pianura padana
  7. Leggo i quotidiani partendo dal fondo.
P.S. se qualche blogger che passa di qui ha voglia di far girare il premio, me lo faccia sapere che glielo mando volentieri.

domenica 6 febbraio 2011

Pic-nic

Oggi papi Miki è andato a sciare e io e la simpatica canaglia abbiamo organizzato un pic-nic. Data la temperatura e la neve ancora presente l'abbiamo fatto al calduccio della cucina, ma il risultato è stato ugualmente spassoso.
Il menù prevedeva:
  • pinzimonio di verdure con citronette
  • panini al latte con stracchino e prosciutto cotto (è un classico dei nostri pic nic da quando li ha mangiati durante un'uscita con le maestre dell'asilo)
  • creme caramel
  • acqua in bottigliette da bere rigorosamente a canna
Tavola imbandita
La simpatica canaglia non è propriamente un mangione, a parte il latte del mattino e della sera e i dolcetti, per lui mangiare viene dopo tutta una serie di attività più divertenti: giocare, correre, cantare, leggere, parlare, fare la pipì ed altro. Insomma a tavola vorrebbe far tutto tranne che ingoiare un po' di pasta e di carne, per non parlare poi di verdura e frutta.
All'asilo le maestre lo continuano a sgridare perchè non vuole mangiare da solo, e pensare che al nido si sporcava tutto perchè non voleva assolutamente essere imboccato (e mangiava anche i broccoli!).
Cerco di non farne un dramma, dato che in famiglia siamo tutti decisamente sovrappeso e l'obesità infantile è sicuramente un grosso problema, lui cresce, ha un sacco di energia e sta bene di salute.
Il pranzo è stato molto piacevole. La canaglietta ha addirittura iniziato mangiando le verdure e sbafandosi la bellezza di mezzo peperone crudo (gli piacciono i sapori forti). 
Abbiamo fatto finta di dar da mangiare anche alle bottiglie e poi abbiamo parlato di "universo".
La domanda è stata "Ma l'universo è il cielo?" 
Ma io quando avevo 4 anni e mezzo parlavo di questo?? Devo chiedere a nonna E. se se lo ricorda, perchè la cosa un po' mi inquieta... io mi ricordo solo Ciccio Bello, le amiche del cuore, i giochi in giardino
Va bene che con lui ho sempre parlato come con un adulto, ma questi bambini quanto sono svegli?
Poi mi ha chiesto cos'era la cosa più veloce del mondo e abbiamo parlato della luce e di quanto sono distanti le stelle che noi vediamo, e poi di come si costruiscono le macchine.
Un pranzo impredivilmente impegnativo.

venerdì 4 febbraio 2011

Venerdì del libro: Orsoleo

Questa settima per il Venerdì del libro di homemademamma propongo "Orsoleo in cerca di un grande amico" di A. Benevelli, San Paolo Edizioni.
Questo libro era stato scelto dalle educatrici del nido (meravigliose ragazze) come libro guida quando la simpatica canaglia frequentava l'ultimo anno, per parlare di amicizia e condivisione.
Il protagonista, Orsoleo, vuole trovare un amico e si mette in viaggio portando con sè degli oggetti che poi condividerà con alcuni animaletti incontrati per strada. Alla fine scoprirà che cosa significa essere amici.
E' un libro di formato un po' grande, quindi non molto adatto ad essere impugnato da bimbi molto piccoli. Le illustrazioni, a tutta pagina, sono fatte con la tecnica del collage, utilizzando anche carta da giornale colorata e descrivono molto chiaramente le vicende del protagonista.
La casa di Orsoleo fuori
A questa lettura le maestre hanno associato diverse attività, tra queste:
la casa di Orsoleo che ci hanno consegnato durante la festa di fine anno e che conteneva tutti i lavoretti svolti e le fotografie di alcuni momenti della vita scolastica.
La sagoma di Orsoleo, fatta con cartone di recupero, decorata con la stessa tecnica di collage usata nel libro e ferma campioni in modo che le braccia e le gambe potessero muoversi.
La sciarpa di Orsoleo, fatta di cartoncino colorato e fili di lana appiccicati.
Immagini della storia usando vari materiali, ad esempio dentifricio per la neve della montagna, legumi per le strade.
La casa di Orsoleo - dentro

La casa di Orsoleo - dentro

giovedì 3 febbraio 2011

Sui nativi digitali - esperienze e opinioni

Ho letto per caso il tema del mese di Genitori crescono: "Nativi digitali". E' già da un po' che mi frulla in testa questa definizione, forse è ora di provare a mettere giù qualche riflessione.
Il primo spunto nasce da un convegno fatto nella scuola superiore dove insegno sull'uso delle nuove tecnologie nella didattica e nell'organizzazione della scuola. L'inizio è stato conquesto video

Poi c'è stato questo
Insomma c'è da farti sentire all'età della pietra. Quando poi vedi che in classe, quando ti si inceppa il portatile arriva il tuo alunno più discolo e in un attimo tuttio è risolto che fare? Che pensare? 
A scuola sto lavorando molto con lezioni in power point, uso i video su youtube, preparo elenchi di link di siti di chimica interessanti, ma con la simpatica canaglia mi sto comportando in maniera adeguata? Troppo tecnologica?
In casa è papi Miki, quello al passo con la tecnologia: PC (ovviamente con programmi open source), digitale, satellitare, navigatore, domotica (non quella no perchè gli sta antipatica), robottino aspirapolvere (grandissimo!!) a altre diavolerie.
Io sono l'utilizzatrice base, quella che smanetta per capirci qualcosa.
La simpatica canaglia fa la parte del curioso, una specie di apprendista stregone.
La televisione la guarda poco, corre solo per vedere la pubblicità con jingle accattivanti (quella della Coca a Natale era quasi una droga), è questo mi fa pensare che quelli che fanno la pubblicità hanno il futuro nelle loro mani (mannaggia!), ma il computer, il mio computer, soprattutto quando ci devo lavorare io, proprio lo attira.
In realtà ha già il suo piccolo PC giocattolo, regalotogli dalle zie quando ha compiuto 2 anni (un po' prestino...) e ben imboscato per 2 anni, con cui gioca, ma la sua passione è proprio il mio!
Abbiamo iniziato a usare internet partendo dal sito baby-flash.
Questo sito è nato dal bisogno di una mamma di sostenere nell'apprendimento il suo bambino mediante l'uso di animazioni. Ci piace molto perchè è ricco di giochi e di esercizi su vari argomenti per diverse età.
Come scritto in un altro post, l'ho usato per imparare il nome delle principali forme geometriche piane, per giocare con i colori, le lettere e i numeri.
A questo ho però affiancato giochi più tradizionali ed "antichi": libri, giochi di legno, letterine magnetiche.
Poi una domenica mattina li ho visti: simpatica canaglia e papi Miki seduti alla scrivania una vicino all'altro, davanti al PC e al nostro abaco di legno. Papi diceva un numero, il piccolo lo rappresentava con i tappi sull'abaco e poi lo scriveva con la tastiera per farlo apparire sul monitor... Una bella miscela!
Mi piace pensare che l'apprendimento dei nostri nativi digitali avverrà così: in maniera blended (mista), altalenandosi tra l'entusiasmo per il nuovo e la poesia dell'antico.
Su una cosa sono però convinta, finchè ci riuscirò, cercherò di evitare che mio figlio si chiuda in casa e che la comunicazione con gli altri avvenga solo tramite cellulare, internet o altre tecnologie che emergeranno nel futuro. La comunicazione, il confronto (e lo scontro) con gli altri devono avvenire (anche e soprattutto) attraverso la luce di uno sguardo, il suono di una voce, il contatto con un corpo.
Vi lascio con questo video per capire la poesia dell'antico
Questo post partecipa al
blogstorming

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