Se vuoi puoi..

lunedì 21 maggio 2012

Gli esperimenti della Domenica: Pane focaccia e lievito

Post in ritardo, ma gli avvenimenti di questo week end mi hanno spiazzato. 
Sul terremoto ho già scritto: dalle mie parti, circa 30 km dall'epicentro, tutto è normale, siamo ancora un po' spaventati per l'imprevista esperienza ma danni non ce ne sono. 

Su ciò che è successo a Brindisi, non sono ancora riuscita a farmi un'idea. Non perché non ci abbia riflettuto, ma perché è assolutamente fuori dalle mie possibilità creative che una persona metta una bomba per uccidere, oltretutto ragazzi di 15-16 anni. 
Non me ne capacito.
Aspetto che le indagini vadano avanti e che mi spieghino perché qualcuno ha schiacciato un tasto su un telecomando spegnendo una vita e segnandone in maniera permanente diverse altre. L'unica riflessione di cui sono riuscita ad arrivare a capo riguarda la stampa. Ieri ho ascoltato distrattamente la conferenza stampa degli inquirenti. I giornalisti intervenuti continuavano a chiedere particolari dell'indagine, resoconti più dettagliati, ipotesi non ancora confermabili. Io credo che sia deleterio rivelare i particolari, le indagini devono fare il loro corso e a nulla servono certe informazioni.

Ieri mattina, per cercare tranquillità nelle abitudini familiari, ho preparato, insieme a Simpatica Canaglia, l'impasto per il nostro pane e stavolta abbiamo provato a cuocere anche una focaccia alla genovese.
Il pane andrà in cottura stasera, la focaccia non è venuta alla genovese, ma si è comunque volatilizzata.
Dato che non sapevo che esperimento fare, ho approfittato di un po' di avanzi di lievito per far vedere al pupo la produzione di anidtride carbonica.
(aneddoto familiare: anidride carbonica è la prima parola "difficile" che il pupo ha imparato, quando gli faci notare che era un termine un po' particolare, si divertiva a ripetermelo per farsi fare i complimenti)
Ho provato a condurre l'esperimento in due maniere differenti, un po' improvvisando quantità e tempi. Il risultato infatti non è stato esaltante, ma in scienza anche questo è un risultato!
Cosa abbiamo usato:
per entrambi gli esperimenti
- lievito di birra, 2 pezzetti da circa 5 grammi
- acqua tiepida, 200 mL
- zucchero, 2 cucchiaini rasi
per il primo
- una bottiglietta di plastica da 500 mL
- un palloncino
per il secondo
- un sacchetto per alimenti misura piccola e il suo laccetto

Procedimento per entrambi gli esperimenti:
- abbiamo sciolto i 2 cucchiaini zucchero nell'acqua tiepida
- messo i pezzettini di lievito nella bottiglietta e nel sacchetto
- versato l'acqua nei due contenitori
- chiuso il collo della bottiglietta con il palloncino e il sacchetto con il suo legaccio

Abbiamo aspettato parecchio. 
All'inizio abbiamo osservato un fenomeno non previsto: il palloncino veniva risucchiato all'interno. Forse il calore dell'acqua ha creato una depressione all'interno (ma non ne sono ancora sicura)
Poi, piano piano, abbiamo osservato il formasi di bollicine nell'acqua, il palloncino si è gonfiato e ora di sera era così
Non un grande effetto a dire la verità, se volete provarlo fatelo con una quantità maggiore di lievito. 
Il sacchetto non si è gonfiato come speravo, ma in questo caso c'è il problema della non perfetta tenuta della chiusura, ma ci ha permesso di osservare delle bolle "come quelle dell'acqua pizzichina"
 
Chi ha bimbi più grandi può rendere ancora più interessante questo esperimento (un po' lungo ma con materiali economici e di facile reperibilità), testando come la temperatura dell'acqua sia un fattore determinante per la velocità della produzione di anidride carbonica (e quindi per la vita del Saccharomyces Cerevisiae) e come la presenza di zucchero sia invece una condizione necessaria.
Come sempre potete linkare i vostri esperimenti utilizzando il modulo in basso.
Speriamo sia una buona settimana


 

5 commenti:

  1. Ehi, questo esperimento l'abbiamo fatto anche noi! Domani posto un altro sacchetto cuki...

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  2. ma io mi ribalto a pensarlo che dice "anidride carbonica"! intanto segno: comprare lievito...ma se uso il lievito secco dici che viene?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si va benissimo anche quello secco, in teoria dovrebbe essere ancora più evidente l'importanza della temperatura (ottimale intorno ai 30°-35°C) e può essere che sia un po' più lenta perchè i microorganismi si devono risvegliare dal loro sonno liofilizzato

      Elimina

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