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Agritursimo con cantina a Faedis |
Sabato 28 maggio io e papi Miki senza la Simpatica Canaglia siamo partiti verso il Friuli per partecipare ad una
manifestazione che da un po' di anni frequentiamo.
Rispetto agli altri anni la meta era piuttosto lontana così abbiamo deciso di prenotare una stanza e una cena (con il vignaiolo) in una cantina dotata anche di
agriturismo a
Faedis paese di circa 1600 abitanti a ridosso delle Prealpi Giulie.
Siamo arrivati verso le 17, abbiamo lasciato il bagaglio in una piccola ma piacevole camera (il lucernario a destra) e approfittato del bellisssimo tempo per passeggiare tra le vie del paese, scoprendo architetture interessanti, cura del verde pubblico e privato, persone molto disponibili.
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La Chiesa |
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il torrente Grivò |
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Una casa caratteristica |
La cena con il vignaiolo è stata molto gustosa: antipasti di salumi locali con giardiniera (peccato si sentisse che non era stata fatta in casa), risotto con gli asparagi bianchi e raviolini al Refosco (ottimi), Brasato al Refosco (eccelente) con patate al forno, cremina al Moscato rosa. Il tutto accompagnato dai vini della cantina: con l'antipasto uno spumante Brut, con il primo un piacevolissimo Friulano e con il secondo un Cabernet Sauvignon barricato. Da buone forchette che siamo abbiamo spazzato via tutto, è rimasta un po' di acqua e un po' di rosso, ma in due ci siamo scolati quasi due bottiglie (eravamo tranquilli perchè sapevamo che sulle scale per arrivare in camera non avremmo incontrato nessun alcol test!). Abbiamo chiuso la serata con un caffettino e una romanticissima passeggiata tra i vigneti sotto un cielo puntinato di stelle.
La mattina dopo una tranquilla colazione, abbiamo iniziato il nostro tour per cantine iniziando proprio da
qui. Degustare friulano e refosco subito dopo un cappucino non è il massimo, ma i vini erano buoni (dopo la bevuta serale, neanche un po' di giramenti di testa o nausea, solo una piacevole leggerezza di spirito). L'unica pecca trovata è che il signor Bruno, il vignaiolo, non è stato molto loquace. Nelle edizioni precedenti abbiamo incontrato persone che ci hanno raccontato tutto della storia delle loro cantine, dei procedimenti fermentativi (e qui tutto il mio sapere chimico salta fuori), della loro passione per quel lavoro. Questo è il lato più affascinante di andar per cantine, imparare e conoscere persone appassionate di ciò che fanno.
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Le mura |
Acquistate alcune bottiglie siamo partiti alla volta di una nuova
cantina. Stesso paese, un pò fuori dal centro, ci ha accolti questa struttura:
infatti questa storica azienda ha sede in un'antica villa munita di mura merlate (casaforte) la cui costruzione risale al XV secolo. Abbiamo visitato l'antica cantina (soffitto originale con travatura in legno) con botti in rovere e barriques francesi per la maturazione e l'affinamento dei vini. I vini erano discreti ma nessuno ci ha colpito particolarmente. Veramente bella è invece la corte interna di questa villa: un giardino curatissimo con ulivi e piante da frutto. Una meridiana (io le adoro) spiccava su di un vecchio muro.
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Le botti |
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La meridiana |
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Veduta della azienda |
Siamo ripartiti per l'ultima
cantina sotto il comune di Faedis, non più in pianura ma in collina, qui il panorama era fantastico. L'edificio che si vede ospita la casa padronale (in rosso), cantina e agriturismo (in pietra). Qui abbiamo incontrato la moglie del proprietario che ci ha raccontato un sacco di cose sulla loro azienda: come è nata, i vari investimenti fatti, i macchinari utilizzati, le vecchie barriques, le difficoltà del momento attuale. Una persona davvero squisita e squisiti erano gli assaggi di San Daniele che hanno accompagnato la degustazione dei vini della cantina.
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Una delle barriques |
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Un'altra meridiana |
Mi piacerebbe tornare in questo posto per passare qualche giorno nel verde e a passaggiare nei boschi vicini. Alcuni attuali inquilini degli appartamenti disponibili hanno confermato che in questa località si sta proprio bene.
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Un inquilino.... |
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...vicino a casa |
Lasciato il comune di Faedis, siamo partiti per la quarta
cantina programmata dal mio itinerario, direzione comune di Cividale del Friuli. Qui la degustazione era organizzata insieme ad altre aziende alimentari per cui insieme ai vini abbiamo potuto assaggiare formaggi locali. Il locale che ospita la "Bottiglieria" è completamente ristrutturato ed è veramente fighetto, invece la cantina è composta da vecchie botti in cemento vetrificato recentemente ristrutturate
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Le vigne |
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Le botti e la blogger che beve |
Qui ho acquistato una bottiglia di Traminer che non è proprio tipico di queste parti ma è uno dei miei vini preferiti. Ripresa la macchina (tenete presente che queste cantine non erano molto distanti tra loro, al massimo una quindicina di km, avevo pianificato l'itinerario pensando anche a questo) ci siamo diretti verso una
cantina che produce vini lasciati invecchiare in anfore di argilla di tipo romano. Questa novità mi attirava molto, ma la degustazione del loro Rosso d'argilla non mi ha entusiasmato eccessivamente, in compenso papi Miki ha apprezzato un rosato da sorseggiare bello fresco come aperitivo.
Oramai eravamo alla 5° cantina ne macavano ancora due che si trovavano sulla strada per raggiungere l'autostrada. Ad dire il vero un po' di stanchezza si faceva sentire, erano circa le 14.30 ed erano più di 4 ore che sorseggivamo vini (a volte un bicchiere in due in cui facevamo versare giusto 2 dita però! Mica volevamo ubriacarci).
La penultima
cantina si è rivelata molto interessante per l'aspetto paesaggistico, un po' meno per quello enologico. L'edificio che la ospita è storico ed è presente un bellissimo parco con alberi secolari.
Inoltre è anche fattoria didattica ed è l'unico posto dove abbiamo visto giochi per intrattenere i bambini.
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La villa |
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Un centenario cedro del Libano |
Ultima tappa prima di rientrare a Bologna è stata
questa. Ormai eravamo piuttosto "cotti", ma abbiamo apprezzato la "location" direttamente sui vigneti, la competenza del sommelier che descriveva i vini e ci siamo presi una bottiglia dell'unica DOCG del Friuli: il Picolit.
Siamo tornati a casa con una dozzina di bottiglie, di cui circa la metà verranno regalate, e negli occhi un paesaggio che non conoscevamo ma che ci affascinato.
Prosit
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I grappoli cuccioli |
ohhhhh che bello!!!
RispondiEliminaBuono il Traminer!!! Lo bevevamo sempre le prime volte che uscivamo A.&io :-) E il Picolit è un ricordo della mia infanzia (nel senso che lo comprava e imbottigliava da sè il mio papà...)
Grazie per aver condiviso!
ciao!
@ Ci: te lo avevo promesso! Ti dirò preferisco il Traminer Trentino (e probabilmente sarà la destinazione del prossimo anno) ma anche questo si lasciava bere. Il Picolit non era in degustazione (troppo pregiato) ma lo abbiamo voluto prendere perchè uno dei più caratteristici.
RispondiEliminacavolo che invidia...
RispondiEliminaGrazie!!!
RispondiEliminaIo non mi ricordo che gusto ha, accidenti, è una vita che non bevo il Traminer!!! Il mio preferito è questo qua http://www.gewurztraminer.it/ (cavoli ero ai mercatini di Bolzano a dicembre e manco lo sapevo che potevo fare una deviazione così interessante ;-)...) e il Picolit forse non l'ho mai bevuto!!! ;-)
Occorre rimediare... ;-)
Noi non avremo mai la possibilità di farci un week end senza bimba, ma una bottiglia la si rimedia...
Comunque hai proprio ragione la cosa più bella che ricordo di Cantine Aperte (a parte i decanter tutti diversi che riguardo con affetto ;-) li danno ancora?) è la passione di alcuni proprietari di cantine.
:-)
ciao!