Oggi parte una nuova rubrica: "Gli esperimenti della Domenica".
Tutto parte dall'invito di Palmy del blog Mens Sana di proporre argomenti che permettesero di imparare attraverso il cibo.
Con Simpatica Canaglia, prezioso aiutante e apprendista scienziato, abbiamo esaminato la composizione di alcuni coloranti alimentari tramite la cromatografia su carta.
In cosa consiste questa tecnica:
qualche goccia delle sostanze che si vogliono separare viene deposta all'estremità di un rettangolo di carta da filtro (fase stazionaria). Si pone il rettangolo di carta in un contenitore con un dito di acqua o di un altro liquido (fase mobile) in modo che l'acqua possa salire lungo la carta per capillarità. Le sostanze hanno diversa tendenza a rimanere "attaccate" alla carta o a lasciarsi trasportare verso l'alto dal fronte della fase mobile. In questo modo vengono separati i componenti che costituiscono la miscela colorante. Si usano in genere sostanze colorate (il termine cromatografia deriva dalle parole greche khrômatos - colore e graphía - scrivere) ma è possibile utilizzare questa tecnica con sostanze visibili all'UV o che si colorano reagendo con reattivi opportuni.
Fine della dissertazione chimica
Scopo dell'esperimento:
- identificare quanti componenti sono presenti in un colorante alimentare
- osservare il fenomeno della capillarità
Cosa abbiamo usato:
- carta da filtro, ma si può usare la carta assorbente che si trova in cartoleria, negli USA usano la carta per filtrare il caffè, ma non so se si trova in Italia
- coloranti alimentari rosso, blu e verde
- Forbici e matita
- Contenitori di vetro
- Acqua
Procedimento
- SC ha ritagliato dei rettangoli di carta da filtro seguendo le line fatte da Mammozza con una matita
- con una cannuccia abbiamo prelevato un po' di ogni colorante
- li abbiamo deposti (è il termine corretto) uno accanto all'altro, all'estremità del rettangolo
- Abbiamo posizionato il rettangolo di carta da filtro nel vaso di vetro in modo che la carta toccasse l'acqua
- Abbiamo aspettato che il fronte della fase mobile salisse piano piano fino a quasi l'estremità superiore quindi abbiamo tolto la carta e l'abbiamo fatta asciugare
Osservazioni di Simpatica Canaglia:
- i colori si sono spostati
- non c'è più il verde, al suo posto ci sono il giallo e un azzurrino
Osservazioni aggiuntive di Mammozza:
- La distanza a cui arriva la macchia a parità di fase stazionaria (nel nostro caso il tipo di carta) e di fase mobile (per noi acqua) è caratteristica di ogni sostanza. Potri azzardare che il colorante verde contenga lo stesso azzurro che costituisce il colorante blu.
Utilizzando lo stesso procedimento abbiamo provato ad osservare i componenti dei colore di carote, spinaci e pomodori
Ma il risultato è stato molto molto deludenteLe cause che ipotizzo sono due
- la bassa concentrazione di sostanze coloranti che siamo riusciti a estrarre dagli alimenti (usando alcol etilico puro probabilmente avremmo estratto una quantita maggiore di coloranti in quanto generalmente questi non sono molto solubili in acqua)
- la fase mobile non era corretta, in letteratura usano miscele di alcol etilico e acetone, ma volendo lavorare con SC ho preferito usare sostanze non pericolose.
Decisamente migliori i risultati con i pennarelli
Questo post partecipa all'iniziativa di Mens Sana
Questo post partecipa a Made by you Monday
Grazie di aver partecipato. Il tuo è un post diverso dagli altri, mi piace la chimica in cucina!
RispondiEliminaDavvero interessante... Noi non abbiamo mai usato coloranti alimentari (nemmeno in cucina, a dire il vero)...
RispondiEliminainteressantisimo!
RispondiElimina@ Palmy: mi fa piacere che ti abbia incuriosito. Devo ringraziarti per avermi fornito lo spunto di portare un po' della mia formazione professionale in questo blog
RispondiElimina@ Stefania: io li avevo comprati per colorare la pasta sale, ma, forse non questi, sono presenti in tantissimi cibi, prova a leggere le etichette.
@ Ci: grazie guru
Trying food colouring and different foods is a great idea. I am so sorry that I can translate, so have had to go from your photographs. Thank you for linking to Science Sparks.
RispondiEliminaKerry :)