Se vuoi puoi..

martedì 15 marzo 2011

Occhietto bello e suo fratello - resoconto delle visite oculistiche

Leggendo qui l'esperienza di Claudia con la visita oculistica mi è venuta voglia di raccontare la nostra esperienza.
Essendo mammozza e papi Miki di quattr'occhi dotati ciascuno da giovanile età, si è pensato di controllare i fanali alla simpatica canaglia, prima del controllo offerto dalla sanità pubblica (che dovrebbe avvenire intorno ai 6 anni, durante il primo anno di scuola primaria). L'aver voluto anticipare i tempi è stato dovuto anche all'ambliopia (occhio pigro) scoperta un po' tardi al cuginetto milanese (più tardi becchi sto pigrone più difficilmente si rimetterà a lavorare come si deve).
Con la mia bella richiesta della pediatra, nell'autunno 2009 me ne andai al centro prenotazioni , per usufruire del servizio pubblico a me tanto caro.
Caro un par di ciufoli: il primo appuntamento libero fu ben 5 mesetti dopo.
Va bè non avevamo tanta fretta, si poteva aspettare.
Nel frattempo simpatica canaglia stava già imparando a riconoscere le letterine (a prescindere dalla visita oculistica) tramite libri e giochini vari.
Arriva aprile, carico il pupo sulla macchina e mi reco all'ospedale di Bazzano (provincia di Bo).
Ci sediamo sulle sedie, iniziamo a leggere i libretti portati in attesa del nostro turno.
Esce un signore e sentiamo la dottoressa da dentro l'ambulatorio che brontola su non so bene cosa e gli da del maleducato.... Acc giornata storta per  qualcuno, spero che questo non crei problemi alla nostra visita.
Entro mi siedo, e la "simpatica" dottoressa di cui non scrivo il cognome ma che fa l'oculista all'ospedale di Bazzano, mi chiede di poter fare una telefonata 8-o,... e fatti sta telefonata poi però visitaci.
Sarebbe stato meglio che quella telefonata non fosse stata fatta...
Brevemente ho capito che sta tipa doveva andare a Cervia ad una conferenza su non so che cosa e sperava che il marito (credo ex dal tono con cui si era svolta la chiamata) tenesse i due figli. Secondo voi cosa successe... il tipo disse di no, o almeno ci provò perchè la simpatica donnina gli  riattaccò il telefono in faccia, ingrifatissima
Con questo clima iniziò la visita. 
Dopo i vari convenevoli, la simpatica canaglia fu messo su uno sgabellino e da dietro una macchina la dottoressa gli osservava gli occhi. "stai fermo, guarda la barca, non ti muovere" gli diceva seccatissima. Io provavo a tenergli la testolina un po' ferma e a dirgli con tono dolce e tranquillo di ascoltare la dottoressa, ma il pupo aveva comunque 3 anni e mezzo.
Poi è passata a misurargli la vista con lo schermo illuminato e abbiamo potuto usare quello con le lettere perchè oramai aveva imparato a riconoscerle. Il problema è stato fargli sopportare il peso degli occhiali e delle lenti di misura adulta e non adatti ad un cucciolotto.
Poi ci sono state le goccine, l'attesa che facessero effetto, il fastidio di non vederci bene.
La simpatica canaglia ormai era stufa marcia e facevo fatica a tenerlo concentrato su quello che doveva fare e la cara dr.ssa con cosa se ne esce con un tono sgarbato e un volume  non proprio consono:"Insomma stai fermo, io sto lavorando per te".
Il mio rimpianto è stato di non essere riuscita a risponderle per le rime, a farle notare che il suo paziente era decisamente piccolo e che lei in quanto adulta e professionista avrebbe dovuto cercare di portare un po' di pazienza e di essere meno isterica.
Quindi cara oculista di Bazzano, ti auguro di non attraversare la mia strada, una volta sono stata tranquilla, in futuro potrei essere molto, molto poco diplomatica.
Ce ne siamo andati con l'esito di miopia, astigmatismo, richiesta per visita ortottica, una grande incaXXXX e stanchezza del mio piccolo eroe.
Molto amareggiata per questa esperienza ho aspettato qualche mese per far fare al pupo un'altra visita oculistica. Non più sanità pubblica, ma un centro privato dove già papi miki e nonno ciapinaro sono seguiti.
Questo dottore, anche se non più giovanissimo,  è stato molto paziente, ha giocato e chiacchierato con la simpatica canaglia, gli ha chiesto di leggere l'ultima riga del tabellone luminoso, e si è sentito rispondere: "Non vedo praticamente niente, cioè!".
Come è finita o meglio come procede..
La simpatica canaglia ha messo gli occhiali per 3 mesi, poi per un mese ha messo l'occlusore (benda) per 4 ore. Il risultato è stato buono, sembra che abbia ripreso a vedere meglio, forse potrebbe togliere gli occhiali. Domani pomeriggio nonno ciappinaro e nonna matriarca lo porteranno dal dottore degli occhi... io spero che per un po' non si debba ritornarci per qualche anno...
Care mamme e cari papi, un consiglio, se in famiglia ci sono molti casi di miopia, fate vedere i vostri bambini all'oculista, meglio un controllo in più che scoprire troppo tardi problemi di vista.

5 commenti:

  1. Che sfortuna aver incontrato quella dottoressa....
    Per fortuna vi siete rifatti con la seconda visita. Qua a Rimini i bimbi fanno la prima visita oculistica al secondo anno di scuola materna. Quindi verso i 4 anni, poco più o poco meno. Sono d'accordo con te, è una buona cosa chiedere consiglio alla propria pediatra se sia il caso di anticipare la visita perchè alcuni difetti, prima vengono corretti, e prima si risolvono. In particolare quelli per cui un occhio è più pigro dell'altro e quindi bisogna usare una benda per coprire l'occhio più forte. Anche io ho usato la benda quando ero piccola!

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  2. In bocca al lupo per la prossima visita, spero che vada tutto benissimo!

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  3. Già seguito il tuo consiglio e per il momento niente occhiali... vedremo (è propio il caso di dirlo) tra qualche annetto!

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  4. Cara, carissima compagna di viaggio nel mondo dei medici incompetenti o inadatti ad esercitare quella professione. Io potrei scrivere un libro solo sul rapporto medico-paziente o medico-piccolo paziente-genitori del p.p.
    In Germania sanno far valere i loro diritti. Hanno strumenti per farli valere. Vengono ascoltati quando li fanno valere. Qui, nel Paese del "Faccio come mi pare" non sembra possibile, ma non ne sono sicurissima. Un'amica ha segnalato un disguido nel sanità pubblica, forse dovremmo istituire l'associazione dei fruitori del servizio pubblico, chissà...

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  5. Guarda a me spiace moltissimo quando vedo disservizi nel pubblico, un po' perchè ci lavoro, un po' perchè ci credo davvero. Quando aspettavo mio figlio ho scelto di farmi seguire dalle ostetriche del consultorio e avuto la possibilità di frequentarne tanti (già allora andavo su e giù per la pianura). Ho trovato competenza, attenzione, passione e empatia. Capisco che siamo tutti diversi, che qualcuno è più portato a comunicare con gli altri, che a volte i medici possano sbagliare, sono persone, ma la maleducazione è inaccettabile.
    Gl uffici relazioni con il pubblicono ricevono le segnalazioni, ma poi, succede qualcosa...?

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